L’integrazione di competenze nello staff di una squadra di calcio

L’integrazione di competenze nello staff di una squadra di calcio: alcune riflessioni

Le competenze di uno Psicologo sportivo devono essere integrate, ovvero basate sia su conoscenze legate alla salute ed al benessere psicologico individuale (e quindi anche al malessere ed alle strategie di consulenza e sostegno in tale ambito) che ad aspetti correlati alle dinamiche sociali (di gruppo e familiari) che sono essenziali, spesso, per spiegare l’origine di alcune difficoltà dell’atleta. Gli interventi sono efficaci quando tengono conto di tutti gli aspetti in gioco. Per questo, spesso, quando sentiamo parlare di consulenze basate esclusivamente sulla mente del singolo calciatore, non sempre ne emerge un miglioramento per quanto concerne le prestazioni individuali e di, conseguenza, di squadra. Soprattutto laddove la dinamica dello “spogliatioio”  è centrale nelle difficoltà riscontrate dal giocatore.

Pensiamo ai Mondiali dell’Italia. Giorno dopo giorno emergono scenari di grande conflittualità di gruppo e presenza di sottogruppi (addirittura con un ruolo rilevante delle famiglie). Presa per buona questa ipotesi, crediamo davvero che intervenire solo sull’attenzione, la concentrazione e la motivazione di un singolo calciatore e sul suo atteggiamento sarebbe bastato?

Gli aspetti psicologici in gioco, che senza dubbio agiscono sulla preparazione mentale del singolo atleta, richiedono infatti una convergenza ed un’attenta integrazione di aspetti anche di natura tecnica e tattica, ma anche di tipo medico e sociologico. Non è un caso che lo Psicologo dello Sport provenga spesso da indirizzi di studio di tipo sociale od organizzativo. E non è nemmeno altrettanto casuale il fatto che lo Psicologo venga troppo spesso accusato  di prevedere solo un intervento sulla patologia, piuttosto che sulle risorse del singolo o quelle di gruppo.

Quante volte sentiamo parlare in radio o in tv (in modo estremamente superficiale, peraltro) dello Psicologo chiamato in causa da una squadra, come di quella figura che mette gli atleti sul lettino?

Un modello di lavoro valido dovrebbe quindi offrire la possibilità di mettere in comunicazione professionalità diverse (già a partire dai settori giovanili e dalle scuole calcio) che possano anche apprendere nozioni nuove grazie proprio all’interazione con conoscenze provenienti da settori scientifici vari, dando vita a processi di intervento multidisciplinari sempre più evoluti basati proprio sull’integrazione di competenze nello staff di una squadra di calcio.

Guardiamo al caso di un infortunio: la possibilità di avere a disposizione team integrati costituiti da medici, psicologi, fisioterapisti e tecnici può risultare essenziale nel facilitare il recupero rendendolo sia più rapido che più “solido”.

Sapete, ad esempio, chi ha in squadra la Nazionale del Costa Rica?  Un sociologo. Un dato che, da psicologo “sociale”, ho trovato originale, curioso e di buon auspicio.

Calcioscouting

Dr Fabio Ciuffini, Psicologo, Consulente Area Psicologia dello Sport

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5 Replies to “L’integrazione di competenze nello staff di una squadra di calcio”

    • CalcioScouting

      Salve, rispondo volentieri al suo invito dicendole che ritengo la PNL un modello interessante principalmente per quanto concerne la semplicità e linearità con le quali descrive alcuni processi comunicativi. Come saprà è un modello teorico ampiamente discusso, che tuttavia ritengo vada analizzato alla luce di ciò che può offrire, piuttosto che in relazione a ciò di cui può essere carente sul piano prettamente scientifico. Principio che personalmente mi guida nell’approcciarmi alle cose. Psicologia dello sport e coaching hanno molti punti in contatto. Quello che ritengo essenziale in generale è evitare di scindere l’atleta dalla persona, il che richiede di saper intervenire potenzialmente anche su dinamiche che vanno oltre la performance. Motivo per il quale ritengo essenziali competenze psicologiche di ampio respiro in questa tipologia di interventi, oltre ad una necessaria disponibilità ad interfacciarsi con altre professionalità a fini integrativi, come accennato nel post.Tutto ciò che produce consapevolezza e fa da stimolo per un miglioramento personale è insomma utile ed auspicabile.
      La domanda posta è di grande portata. Mi auguro di averle chiarito in due righe, se non altro, il mio punto di osservazione, più che “di vista”.
      Cordiali saluti.
      Fabio

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