Nuovo Calcio – Il calcio che vorrei vedere….

Nuovo Calcio – Il calcio che vorrei vedere….

Tra ironia ed amarezza ricordando il match Juve-Roma dell’ottobre 2014

Dalle tribune in legno sgarrupate di un campo di periferia assisto, come spesso mi capita il martedì pomeriggio, all’allenamento delle squadre giovanili locali, una delle tante piccole realtà che militano nei campionati provinciali. Sugli spalti i genitori assistono più o meno distrattamente alle gesta del figlio e, per ingannare il tempo di un umidiccio e afoso pomeriggio d’ottobre, danno vita alle solite accese discussioni sulla giornata del campionato di Serie A conclusa 48 ore prima. Basta poco per capire che questa settimana di “argomenti caldi” ce ne sono e come! Allo stesso tempo mi rendo conto che, ahimè, i temi trattati sono sempre quelli, una sorta di “monotona cronaca calcistica domenicale o meglio, “arbitrale”, soprattutto alla luce di quanto accaduto nel match di “cartello”, che vedeva di fronte quella che, a Firenze, viene definita “amichevolmente” la squadra dei “gobbi”, contro la rivale al titolo, la Roma!

Questa settimana la discussione si accende, manco a dirlo, sull’arbitraggio del malcapitato Rocchi, “l’incapace di turno” (parole del popolo), colui che, a detta dei più, non ha saputo tenere in mano la partita, fischiando rigori più o meno evidenti (qualcuno dice inesistenti) e somministrando cartellini di vario colore, rossi compresi, a quello e a quell’altro. Povero Rocchi…, addirittura ha confuso la sviolinata di Mr.Garcia, l’allenatore della Roma, per una evidente “presa per i fondelli” e l’ha cacciato senza motivo; Garcia non capiva neppure il perché di tanto astio nei suoi confronti, non riusciva neppure a trovare la strada per uscire dal campo, tanto era scosso; fortunatamente un responsabile di campo gli ha indicato in “modo gentile” dove doveva accomodarsi, si sono anche scambiati i rispettivi numeri di cellulare a testimonianza della neonata amicizia.

Anche il pubblico ha fatto la sua parte dimostrando, come sempre accade in queste occasioni, di fronte a tanta “ingiustizia”, solidarietà sentita verso Rudy. Addirittura a  fine partita, pubblico e Mr giallorosso si sono trovati insieme a fare bisboccia in uno dei numerosi Bar interni del bellissimo Stadio; è bello vedere tanta “amicizia” alla fine di una partita, quasi a dimenticarsi istantaneamente di ciò che è successo in campo. Anche i calciatori, nonostante l’emozione della gara e la giornata storta dell’arbitro, hanno fatto la sua parte. Si è capito subito che era una di quelle giornate di sport indimenticabili, una giornata da annoverare a esempio per tutto il movimento calcistico italiano, in particolare per i nostri giovani che rappresentano il futuro, il domani, la continuità…E allora, famiglie intere incollate alla TV a vedere e rivedere le immagini  di Juve-Roma passate a più riprese, su tutti i canali, di tutte le TV, a tutte le ore.

E’ stato un bellissimo spettacolo vedere in campo 22 giocatori collaboranti che “aiutano” l’arbitro nei suoi momenti più difficili; non solo, anche tra i giocatori ci sono stati vari attestati di “stima reciproca”; un paio hanno deciso di andarsene anzitempo per andare a fare degli assaggi di Paella e Moussaka nel vicino ristorantino greco-ispanico. I compagni hanno invece deciso di fare un rinfresco in campo, davanti alle panchine e anche se la partita era terminata, si sono intrattenuti dando vita ad un bel siparietto dove la cordialità regnava sovrana. Tutto alla luce del sole! Questi momenti devono rimanere per sempre! Questo è il motivo per il quale, nel dopo partita, alcuni calciatori di ambo le parti hanno rilasciato interviste in maniera “lucida e riflessiva”, esprimendo davanti a milioni di persone, con serenità e rispetto, le loro opinioni sulla giornata storta dell’arbitro e su altri aspetti della gara…

Un calciatore romanista ha parlato così tanto nel dopo partita che gli si è impastato la bocca così, un calciatore della Juventus, molto garbato e gentile, gli ha chiesto se voleva un bicchiere d’acqua per “sciacquarsi la bocca”, rincuorandolo dicendo: “non ti preoccupare se avete perso, abbiamo vinto una sfida avete tempo per rifarvi da qui alla fine del campionato”. E’ stato un vero trionfo per lo Sport e per il Calcio! Mentre la Roma veniva salutata con affetto all’aereoporto di Torino, l’onda mediatica è giunta anche in Parlamento dove è al vaglio una riforma in ambito sportivo che tragga spunto dai fatti accaduti allo stadio juventino in quella che sarà annoverata come l’ennesima giornata d’esempio per i nostri giovani…,per un calcio di alti contenuti sociali, sportivi e formativi, per un calcio a dimensione dei ragazzi, per un Nuovo Calcio.

Rispondo volentieri all’invito dell’amico Roberto a partecipare a questa sua riflessione, con la volontà di aggiungere alcune considerazioni personali.

Nel calcio si parla molto spesso di valori sociali, di etica, di esempi. Ciò che ogni giorno possiamo constatare, da un punto di vista mediatico, è tuttavia un dato di fatto, ovvero la tendenza ad esaltare ciò che in realtà dovrebbe essere del tutto normale nello sport: un gesto di fair-play, un abbraccio tra due allenatori, o magari un calciatore che aiuta un avversario dolorante per terra a rialzarsi. Lo scopo, probabilmente, è quello di domare il dilagante odio per l’avversario che contraddistingue il nostro calcio.

Non solo: siamo soliti sentir dire che i calciatori dovrebbero rappresentare un esempio per i giovani, quando in realtà, retorica a parte, ciò a cui assistiamo ogni giorno altro non è che scontri, bestemmie, aggressioni, per non parlare poi della cultura del furbo, per il quale un’astuzia personale, anche se antisportiva, diviene fattore di vantaggio. E ciò rende questi ragazzi incredibilmente interessanti, soprattutto mediaticamente parlando.

Siamo abituati a vedere palesi simulazioni continuamente, tentativi di alterare la reale entità di un fallo per ingannare l’arbitro, nonostante mille televisioni dimostrino in un attimo come stanno le cose. Ma, in fondo, quel che conta, non è ciò che viene visto fuori dal campo da chi osserva sugli spalti o in tv, ma ciò che l’arbitro vede sul momento. Se si confonde, tanto meglio. Di tutto il resto, chi se ne frega…

Tweet irrefrenabili, scambi di offese tra dirigenti, insulti razzisti e chi più ne ha più ne metta.

I ragazzini cercano di imitare i loro idoli rappresentando spesso in modo fedele sul campo ciò che vedono ogni giorno allo stadio o in tv. L’imitazone è un fattore di apprendimento. Ricordiamocelo.

Tuttavia la maleducazione è nel nostro calcio un fattore di frequente successo. E fino a quando calciatori adulti useranno tale strumento per ottenere benefici e notorietà, non resterà altro che mettere i bambini nelle condizioni di spegnere la televisione, prendere un pallone ed andare a divertirsi con gli amici lasciando “i campioni” sullo schermo.

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