Il Mister, il talento e le sue competenze: un modello integrato
Il Mister, il talento e le sue competenze: un modello integrato
La crescita di un giovane talento del calcio richiede la convergenza ed integrazione di una serie di fattori che potremmo riassumere in tecnici, tattici, di personalità, familiari, relazionali e contestuali.
La figura dell’allenatore rappresenta a livello calcistico elemento di grandissima importanza, alla luce della sua funzione di educatore e di attivatore delle qualità individuabili in un ragazzo verso un obiettivo di crescita tecnica ma anche personale ed umana.
Questo ruolo richiede la necessità di uno sviluppo coerente e globale di competenze che vadano oltre l’aspetto puramente calcistico (il sapere tecnico) e che si muovano nella direzione della loro applicabilità sul campo (il sapere fare) attraverso il ricorso a qualità di tipo umano e relazionale (il saper essere).
Le competenze dell’allenatore devono dunque passare da una concezione unidimensionale (in cui la competenza è spesso sinonimo di capacità ed attitudine calcistica) ad una multidimensionale in cui esse sono frutto dell’apporto di varie componenti diversificabili e integrabili in un ruolo tecnico, umano e relazionale complesso e dinamico.
Cerchiamo sinteticamente di introdurre questo tema attraverso una classificazione riadattata al calcio che trae spunto dai modelli di competenza utilizzati nell’ambito dell’orientamento professionale (Di Fabio, 2002).
I Modelli di Competenza sono unidimensionali o multidimensionali. I primi concettualizzano la competenza con un singolo costrutto, i secondi come l’interazione tra più costrutti.
[learn_more caption=”I modelli unidimensionali si dividono in (Espandi la tabella)”]
- Attitudinali (la competenza dell’allenatore è frutto della sua attitudine individuale ad allenare); “Conta quel che sento di fare”.
- Dichiarativi (la competenza è proporzionale al livello di conoscenza. Maggiore è la quantità del sapere calcistico, maggiore sarà la competenza che ne consegue); “Conta quel che so”.
- Procedurali (il sapere del mister diviene “saper fare”, ovvero mettere in atto le conoscenze calcistiche sul terreno di gioco. La competenza coincide con il livello di attuabilità delle sue conoscenze teoriche); “Conta quel che so fare”
- Relazionali (la competenza è garantita dal sapere essere dell’allenatore, ovvero dei suoi atteggiamenti e della sua personalità). “Conta quel che sono sul campo”
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[learn_more caption=”I modelli multidimensionali, invece, sono classificabili in (Espandi la tabella)”]
- Modello psicosociale ( oltre al sapere, ed al saper fare, è il saper essere che risulta fondamentale nell’ottenimento di buone prestazioni da parte dell’allenatore. Le motivazioni, i valori, gli interessi, e l’immagine di sé del mister consentono di raggiungere, insieme alle conoscenze teoriche e applicative il vero “essere competente”. (“Conta quel che Sento, so e sono”)
- Modello evolutivo (la competenza si origina ed evolve a seguito dell’interazione dell’allenatore con il suo ambiente di riferimento -contesto ambientale, regole e cultura della società a cui appartiene -) “Conta quel che ho fatto, faccio e farò qui”
- Modello Cognitivista (la competenza è intesa come strumento di risoluzione di un problema ed è trasversale a tutte le altre competenze -teoriche, applicative e relazionali. La competenza acquisisce rilevanza in funzione della sua applicabilità a contesti diversi, ovvero alla sua flessibilità. Un mister è competente quando sa adattare le proprie competenze a contesti, società e luoghi diversi, modificando se stesso in funzione delle richieste esterne). “Conta quel che farò ovunque mi trovi”
- Modello Metacognitivo (la competenza nasce dalla consapevolezza dell’allenatore circa le sue conoscenze ed abilità, dalle sue mancanze, dei suoi bisogni in termini di crescita professionale, della sua capacità di mettersi in discussione. Sa come si apprende e perché si apprende, sa gestire le sue conoscenze).”Conta quel che so di me e come lo uso”
- Modello Umanistico ( l’attenzione si sposta da ciò che un allenatore sa, sa fare e sa trasmettere ai ragazzi, al suo potenziale umano in termini di risorse complessive. Il talento tecnico è concepito come potenzialità da sviluppare all’interno di un insieme di talenti umani del ragazzo che devono trovare spazio di espressione anche tramite il calcio. (Conta tutto quello che potrò essere, potrò fare ed imparare a fare su di me e sul potenziale tecnico ed umano del ragazzo)
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Ma è possibile integrare i vari modelli di competenza dell’allenatore qui proposti?
Possiamo tentare di definire la competenza di un allenatore attraverso questa sintesi.
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Competenza è:
- sapere
- saper fare
- saper essere
- capacità di adattamento
- capacità di problem-solving
- potenziale inconsapevole
- potenziale consapevole
- strumento evolutivo
- processo di verifica (previsione, pianificazione, monitoraggio e verifica dei sistemi di allenamento adatti al contesto e adatti alla squadra)
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La competenza è frutto di un insieme dinamico di conoscenze, attitudini, capacità, consapevolezza dei propri limiti e del proprio potenziale, delle qualità umane e relazionali che favoriscono la crescita sportiva e personale dell’allenatore in funzione della parallela e sinergica crescita tecnica, tattica e psicologica di una squadra dei suoi tanti (e diversificati) talenti.
[author] [author_image timthumb=’on’]http://www.calcioscouting.com/wp-content/uploads/2012/08/fabio-ciuffini.jpg[/author_image] [author_info]Dr Fabio Ciuffini, Psicologo, Consulente Area Psicologia dello Sport[/author_info] [/author]
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