Calcio e Pensieri stupendi: le radici di un nuovo inizio

Calcio e Pensieri stupendi: le radici di un nuovo inizio

Il nostro movimento calcistico subisce le conseguenze di un mancato rinnovamento organizzativo e strutturale che ha messo alla periferia dei progetti tecnici di molte società i settori giovanili, determinando un progressivo impoverimento delle fondamenta del calcio nostrano.

Se aggiungiamo le varie difficoltà legate all’impossibilità (e mancata volontà) di riprogettazione degli spazi di allenamento e degli stadi, è naturale condividere l’idea per la quale la convergenza di un impoverimento economico e di una tendenza a sedersi sui fasti del passato, abbia condotto ad un drastico IMPOVERIMENTO del potenziale tecnico complessivo delle nostre squadre. Con una risultante eccessiva importazione di ragazzi dai Paesi esteri nelle categorie professionistiche ed una FUGA DI TALENTI ITALIANI verso realtà più ricettive, anche sotto il profilo economico e, appunto, strutturale.

Tuttavia, nonostante tutto, il nostro Paese ha alla propria base una caratteristica essenziale che, se ben sfruttata e concretamente valorizzata, potrà risultare decisiva: l’AMORE e la PASSIONE per questo sport.

Le radici profonde della NOSTRA IDENTITÀ SPORTIVA determinano che ogni anno il numero degli iscritti alle scuole calcio sia comunque ALTISSIMO, nonostante le criticità economiche a cui molte realtà di periferia vanno incontro (causando, ad esempio, necessarie fusioni societarie finalizzate a sopportare meglio i costi di alcune strutture e campi sportivi).

Avere delle FONDAMENTA SOCIALI così ben disposte a nuovi INVESTIMENTI EMOTIVI SUL CALCIO è infatti essenziale. Azioni mirate alla CURA ed alla VALORIZZAZIONE di questo gioco, improntate possibilmente su MODELLI ORGANIZZATIVI e GESTIONALI più ampi che rendano le società più moderne, ovvero più FLESSIBILI e APERTE alle NOVITÀ (e non mi riferisco solo alla componente psicologica, ma anche a METODI DI ALLENAMENTO, a TECNOLOGIE INNOVATIVE e a maggiori INTEGRAZIONI con il mondo scolastico) rende il futuro meno incerto. O, almeno, consente di avere un punto di riferimento chiaro per un nuovo inizio.

Da questo punto di vista, chiunque si occuperà della ricostruzione, avrà bisogno di una MENTALITÀ molto DIVERSA da quella attuale, e della necessità di osservare attentamente modelli di lavoro alternativi, non certo con l’idea che tutto ciò che è al di fuori dei nostri confini sia migliore, ma con la consapevolezza di dover RIMETTERE IN GIOCO processi organizzativi datati, allo scopo di crearne di nuovi, e perché no, INNOVATIVI e ORIGINALI

Avremo probabilmente un calcio nuovamente competitivo, quando, entrando all’interno di piccole società di periferia, troveremo sempre STRUTTURE ACCOGLIENTI, CAMPI DI GIOCO IN OTTIMO STATO, SPOGLIATOI e BAGNI PULITI, RAGAZZI RISPETTOSI di REGOLE CHIARE E PRECISE, SPAZI SUFFICIENTI ad ACCOGLIERE quel bellissimo brulichio di bimbi vivaci che desiderano divertirsi, prima ancora di vincere e di somigliare a personaggi mediatici.

Il FUTURO NASCE, senza ombra di dubbio, nella CAPACITÀ DI INVESTIRE RISORSE e COMPETENZE sulla VALORIZZAZIONE della persona e del TALENTO, un processo che può avvenire solo attraverso un adeguato punto di incontro tra valori emergenti “dal basso” (la scuola calcio, la passione dei bambini) e di precondizioni preparate “dall’alto” (governo, federazione, dirigenti sportivi). Realtà o pensieri stupendi? E tu sei pronto a fare il grande salto?

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