
Linguaggio condiviso: le parole chiave
LINGUAGGIO CONDIVISO: LE PAROLE CHIAVE
Abbiamo accennato nel precedente articolo all’importanza dello spazio e del tempo nel gioco del calcio. Ora andiamo ad aggiungere un altro tassello importante, direi fondamentale per le competenze dei giocatori, dell’allenatore e dell’attento scopritore di talenti. Si parla di comunicazione, di linguaggio condiviso all’interno del gruppo. Troppo frequentemente assistiamo a partite e, ancor di più, ad allenamenti, dove il gruppo di giovani assorbe in maniera passiva le indicazioni dell’allenatore senza stabilire un effettivo contatto cognitivo.
Creare nel team un sorta di codice fatto di alcune “parole chiave” consente ai giocatori di “riconoscere” determinati spazi di gioco e “muoversi” nel momento giusto, ad esempio, per andare ad attaccare uno spazio liberato dal compagno di squadra. Condividere un linguaggio grazie all’utilizzo delle parole chiave significa dunque limitare “errori di valutazione” e preservare energie fisiche e mentali per altre necessità.
Le parole chiave sono una necessità inevitabile per raggiungere l’obiettivo che, nel caso del possesso palla, rimane quello di avvicinarsi alla porta avversaria per realizzare un gol. Una squadra deve “riconoscersi” attraverso l’utilizzo di un insieme esiguo di vocaboli che individuino con chiarezza:
- le varie parti del campo di calcio (spazio di gioco)
- i diversi movimenti che nel campo il calciatore potrà effettuare
I calciatori vanno allora educati/formati a trasmettere e riconoscere il significato delle parole chiave, perché ad ogni parola corrisponde un preciso significato, riferito allo spazio oppure a un movimento da effettuare. Nel caso del possesso palla, l’azione può essere vista come un’interazione tra due o più calciatori. Spazio e tempo sono dunque animati dall’aspetto comunicativo che vivacizza il gioco del calcio, che rende i giocatori non soggetti passivi nei confronti delle richieste della situazione, ma abili, attivi e “creativi”.
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