Il Talent Scout: strumenti e metodo (seconda parte)

Entriamo nello specifico nella figura del Talent Scout.

Quale deve essere il grado di preparazione del Talent Scout?

(CLICCA QUI per la prima parte). E’ innegabile che avere trascorsi da giocatore di calcio o da tecnico, in particolar modo di settore giovanile, aiuta molto nell’intraprendere questa attività. Conoscere il calcio per averlo giocato o per aver trasmesso insegnamenti in seguito all’acquisizione di determinati requisiti tecnici, consente di comprendere “da vicino” le dinamiche del gioco del calcio nei suoi aspetti più variegati. Questo però non significa che solo gli ex calciatori o gli allenatori abbiano le competenze per diventare dei bravi osservatori e Talent Scout!

La base comune è la “conoscenza dei tanti aspetti che fanno di un giovane calciatore un possibile talento”, serve dunque adeguata formazione per poter intraprendere la professione del Talent Scout. Ma non è tutto, alle competenze di natura tecnica, tattica, fisica, motoria, psicologica, evolutiva e via discorrendo, lo scopritore di talenti deve necessariamente andare a cogliere particolari che ad “altri sfuggono”, soprattutto in fase di “identificazione del talento”…,in definitiva, il Talent Scout deve “osservare e vedere” al di la dell’ovvio!

Molti, infatti, si ritengono capaci nell’identificare il giovane che ha qualità tecniche spiccate e un gran senso del gol…, magari, nella stessa partita, non viene osservato/identificato il piccolo difensore esterno che attacca gli spazi con i giusti tempi di gioco e collabora attivamente con il reparto difensivo mantenendo giuste distanze e dando equilibrio all’intero reparto! Tanto per fare un esempio.

Ma essere tecnicamente preparati è sufficiente per diventare un buon Talent Scout?

Come accennato avere un’ampia conoscenza è la base, ma non è la sola condizione per identificare il Talento. C’è bisogno di altro, di qualcosa di più “astratto e creativo”, una sorta di “predisposizione naturale”, fattore questo, che può fare veramente la differenza! Riassumendo con un’addizione:

  • TECNICA
  • PREDISPOSIZIONE NATURALE

 = DISCRETE possibilità di identificare un Giovane Calciatore di Prospettiva. 

C’è un “segreto” o una miscela di elementi che possono rendere ancor più predittiva l’identificazione di un giovane calciatore di prospettiva? 

L’esperienza è un altro elemento aggiuntivo; vedere tante partite e tanti giovani è una condizione necessaria, magari “specializzandosi” per classi d’età può aiutare ad affinare ancor di più l’osservazione. Utile vedere partite di giovani già selezionati in una squadra professionistica della nostra zona di lavoro abituale, questo può contribuire a dare un termine di confronto di massima con i coetani, per capire il livello dei ragazzi, sempre in riferimento alla classe d’età, s’intende. Riassumendo:

  • TECNICA
  • PREDISPOSIZIONE NATURALE
  • ESPERIENZA

  = DISCRETE/BUONE possibilità di identificare un Giovane Calciatore di Prospettiva. 

Qual’è la novità del vostro modo di fare Scouting? 

Grazie ad un modello di lavoro che “osserva il mondo del calcio giovanile”, abbiamo il proposito di unire competenze diverse, integrando l’esperienza “di campo” dell’allenatore di base, la formazione dell’osservatore e la competenza del consulente in psicologia dello Sport e Mental Trainer. L’osservazione si basa su un attento e scrupoloso lavoro di strutturazione e analisi dei vari indici di osservazione necessari all’identificazione del Giovane Calciatore sul piano Tecnico, Tattico, Fisico-Atletico e Psicologico (Modello di Lavoro TT-CM). L’aspetto mentale, sempre più importante e considerato in sede di selezione, va ad analizzare il comportamento in relazione ad indici attentivi e di concentrazione, ma anche relazionali e reattivi, in particolare andando ad analizzare particolari situazioni di stress psico-fisico. Riassumendo:

  • TECNICA
  • PREDISPOSIZIONE NATURALE
  • ESPERIENZA
  • INTEGRAZIONE DI COMPETENZE DIVERSE (LAVORO DI SQUADRA)

 = BUONE possibilità di identificare un Giovane Calciatore di Prospettiva. 

Se sei un osservatore o un Talent Scout RACCONTA la TUA STORIA o LASCIA il TUO PENSIERO nei commenti. Se ti è piaciuto l’articolo CONDIVIDILO sui SOCIAL!

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3 Replies to “Il Talent Scout: strumenti e metodo (seconda parte)”

  1. michele giudice

    ragazzi di prospettiva ne ho visti ma spesso calciano con un solo piede e cio li rende prevedibili macchinosi perche nel calcio c’e’ una incompetenza a insegnare la tecnica di base:equilibrio coordinazione e..bivalenza…Alcuni arrivano spesso grazie ad altre variabili….non tecnoche:ho visti giocatori del 1991 che giocano in A:senza fare nomi hanno mantenuto i stessi limiti tecnici dei loro 15 e mi chiedo:ma sono bravi oppure il livello tecnico in itali e nel mondo e’ davvero scarso…credo che a calcio spesso giocano calciatori …tecnicamente inguardabili..ma va bene cosi…al peggio non c’e’ mai fine… Insegnare tecnica di base vuol dire avere un metodo e come faccio a sapere se il metodo e’ giusto? Semolice quando migliora lo scarso…A pallone possono giocare tutti a calcio no…Volevo fare l’osservatore ma ne capisco troppo di calcio,l’allenatore idem insegnare tecnica di base..non serve..dicono:insomma nei feudi non entri se vieni dalla scuola di Kant o Giordano Bruno..devi essere un valvassore

  2. Piergiorgio Minotti

    Salve, ho 13 anni, mi rendo conto di essere piccolo ma ho la passione per il calcio.
    Sento di poterne fare una professione ma non é una cosa semplice trovarmi una squadra.
    Gioco nella difesa a 3 da difensore centrale mentre nella difesa 4 gioco come terzino destro.
    Grazie in anticipo per aver letto questo messaggio.

    • CalcioScouting

      Ciao Piergiorgio,
      ci fa molto piacere che hai una così grande passione per il calcio. Crediamo tuttavia che a tredici anni sia necessario stare con i piedi ben saldi a terra. Continua a nutrire i tuoi sogni con determinazione e costanza, ma alimenta anche altro (studio e una professione). Raggiungere il professionismo nel calcio è molto difficile, credimi. Puntare solo sul calcio è un rischio enorme…Si rischia di farsi male e trovarsi con “un pugno di mosche in mano”…Fidati da chi l’ha vissuto in prima persona…Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto.

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