Esordienti secondo anno: fattore tecnico coordinativo

FATTORE TECNICO COORDINATIVO – OSSERVAZIONE ANALITICA

La valutazione delle capacità coordinative è in stretta correlazione con le gestualità tecniche. Insieme agli schemi motori di base, le capacità coordinative rappresentano il terreno necessario per l’acquisizione delle tecnica di base (DALLE LETTERE ALLE PAROLE).  Se prima degli 11-12 anni l’allenamento (valutazione) delle capacità coordinative, per ogni singolo atleta, viene effettuata attraverso la somministrazione di esercizi a carattere multilaterale, anche di natura tecnica situazionale, adesso è necessario indirizzare l’occhio dell’osservatore sul gesto tecnico, in modo che sia questo a indicare se siamo di fronte ad un ragazzo in possesso di buona coordinazione.

Per meglio comprendere, andiamo a vederli uno per uno, ricordando a chi legge, che l’osservazione analitica non contempla la presenza e il disturbo dato dall’avversario, ma un rapporto diretto tra l’attrezzo palla e il giovane atleta. Chi predispone l’esercizio e la valutazione (lo stesso allenatore) può agire sulle modalità di esecuzione rendendo l’esercizio “più o meno complesso“, intervenendo sugli spazi di gioco, sulle modalità e sui tempi di esecuzione.

PRIMO CONTROLLO (RICEZIONE): valutazione delle traiettorie, sensibilità e tensioni muscolari, posture. Ricezione statica e dinamica. Orientata. Rasoterra e in volo.

GUIDA DELLA PALLA: parti anatomiche maggiormente utilizzate, posture. Cambi  di direzione in regime di velocità.

PASSAGGIO: sensibilità, forza e precisione. Valutazione delle distanze. Posture. Sulla corsa o sulla figura. Parti anatomiche maggiormente utilizzate.

TIRO IN  PORTA: tecnica del calciare, parti anatomiche maggiormente utilizzate. Forza e precisione. Tiro da fermo o in movimento. Rasoterra o in acrobazia.

CONTRASTO: timing d’intervento

COLPO DI TESTA: timing dell’impatto, posture e stacchi. Da fermo o in movimento. Parti della testa maggiormente utilizzate. Forza e precisione.

RIMESSA LATERALE: posture, forza e precisione

TECNICA DEL PORTIERE: posture, stacchi, tecnica del calciare (rinvio dal fondo), ricezione, uscite basse e alte.  Acrobatica.

Come abbiamo detto precedentemente, senza la coordinazione del gesto non potrà mai esserci la corretta esecuzione della tecnica calcistica. Già in forma analitica possiamo valutare “che giocatore stiamo osservando“. Ad esempio, nell’atto del “correre in guida della la palla” possiamo valutare “l’accoppiamento  e combinazione motoria“. Nel colpo di testa o nel tuffo del portiere osserviamo il mantenimento dell’equilibrio ottimale. Chi è dotato di ottima ricezione  ha in se capacità di previsione di dove cadrà o arriverà la palla (anticipazione motoria) oltre che di un corretto uso delle tensioni muscolari (differenziazione dinamica). Esempi da fare ce ne sono tanti.

Ora abbiamo una fotografia di un giovane esordiente che possiede o meno quelle capacità coordinative necessarie per “organizzare, controllare e regolare il movimento in vista di un determinato obiettivo e scopo(Meinel). Ciò è sufficiente per avere una corretta valutazione del giovane esordiente?

Lo vedremo nel prossimo post quando andremo ad arricchire la nostra tabella di osservazione, andando a valutare i gesti tecnici abbinati. Proseguiremo poi il percorso verso gli elementi situazionali tipici del gioco del calcio.

DEFINIZIONI 

MULTILATERALITÀ E POLIVALENZA: il concetto di multilateralità prevede la realizzazione di un’ampia gamma di ESPERIENZE MOTORIE, sia di tipo generale sia specifico, tenendo conto delle esigenze della pratica sportiva scelta. Il concetto di polivalenza indica che l’apprendimento delle capacità motorie deve garantire un’influenza positiva e significativa su tutte le aeree della personalità: motoria, cognitiva, affettiva, sociale.

PERSONALITÀ: struttura di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto. Emerge dall’interazione tra fattori genetici, costituzionali, ambientali e relazionali. Pur conservando elementi di stabilità e continuità la personalità non è fissa e immutabile, ma si evolve nel corso della vita. 

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