L’allenatore come Leader: la Leadership autoritaria

L’allenatore è universalmente riconosciuto come un leader. Tuttavia, come abbiamo visto nel nostro pezzo introduttivo, la leadership può acquisire molte funzioni, di tipo tecnico, morale e idealizzato all’interno di un gruppo.

La manifestazione di una leadership, tuttavia, segue modalità espressive eterogenee, che vorremmo in questo contributo introdurre analizzando la cosiddetta Leadership Autoritaria.

L’allenatore autoritario è normalmente molto centrato e concentrato sul compito, ovvero sviluppa le proprie attività ed anche le proprie interazioni sociali al fine di raggiungere un obiettivo preciso e determinato, quasi sempre coincidente con la vittoria ed il risultato. Il Leader autoritario dà istruzioni in modo continuativo ed interviene esclusivamente sulla componente tecnica e tattica utilizzando pertanto l’allenamento come strumento funzionale al miglioramento della prestazione. Esso tende pertanto a delegare in misura limitata e soltanto a persone fortemente fidate che rispettano e riconoscono la sua posizione di responsabilità.

Potremmo identificare il leader autoritario anche con una funzione, quella autocratica, per cui le decisioni principali non vengono adottate collegialmente ma in modo autonomo in funzione del proprio ruolo.

Frequentemente, ed in funzione della qualità della leadership autoritaria utilizzata, un allenatore segue quello che potremmo definire il “principio del potere”.

Quest’ultimo può essere, seguendo le definizioni della letteratura psicologica già presenti in French e Raven nel lontano 1959, di tipo ricompensativo (i giocatori sanno che il loro impegno è ricompensato dalla possibilità di giocare o di essere convocato), coercitivo (il ruolo impone l’obbligo di eseguire delle istruzioni), legittimo (ovvero i giocatori interiorizzano la leadership e la funzione di guida del mister, facendola propria) , di riferimento (coincidente con una leadership idealizzata) i, in conclusione, competente (quella che ho definito leadership tecnica).

L’allenatore dotato di una leadership autoritaria fa un uso dei “tipi di potere” globale e completo. La sua sfida è tuttavia quella di legittimare la propria autorità rendendola parte del funzionamento del gruppo e, soprattutto, facendola accettare ai ragazzi.

Una leadership autoritaria è difficilmente funzionale agli obiettivi del gruppo qualora essa sia caratterizzata da una comunicazione sostanzialmente direttiva, eccessiva rigidità e da scarsa competenza nella lettura di aspetti socio emozionali del gioco del calcio, determinanti nello sviluppo di adeguata coesione di squadra.

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Dr Fabio Ciuffini, Psicologo, Consulente Area Psicologia dello Sport

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