Le caratteristiche del centrocampista moderno.

LE CARATTERISTICHE DEL CENTROCAMPISTA MODERNO. ATTUALITÀ E FUTURO DEL RUOLO.

Condivido con te alcune riflessioni scaturite dalla lettura di un articolo apparso sulla rivista del Settore Tecnico (4/2015) dal titolo:-il centrocampista attuale e la propria evoluzione– di Simone Barone. Chi lavora nel mondo del calcio come Osservatore-Talent scout (oltre che nel ruolo di mr), troverà interessante conoscere più da vicino il ruolo del centrocampista e le sue caratteristiche principali considerato che, é proprio in questa zona nevralgica di campo che spesso si decidono le sorti di una partita e gli equilibri tattici di una squadra.

La prima osservazione che risalta agli occhi leggendo il bell’articolo di Simone Barone è la valenza che da al calciatore considerato, appunto, unità significativa e “globale” dove, il “centro di comando” di tutte le attività cognitive e motorie è, e rimane, il nostro cervello. Nello specifico, le capacità cognitive indispensabili per un centrocampista sono atte ad aumentare la proiezione spazio-temporale delle azioni avversarie, a “leggere anticipatamente” il cambio di occupazione dello spazio intorno a sé e a diminuire il tempo di latenza tra imprevisto e risposta.

La riflessione che ne consegue porta in primo piano l’importanza del lavoro settimanale in allenamento (stimolazioni cognitive) che contribuisce ad innalzare il livello prestativo del centrocampista creando in esso quel bagaglio mnemonico necessario che, all’occorrenza, il calciatore può utilizzare “al bisogno”.

IL CENTROCAMPO A 4 INTERPRETI

Il focus di quest’analisi è centrata sulle caratteristiche fisiche, tecniche, tattiche e cognitive indipendentemente dai vari sistemi di gioco adottati (1-4-4-2; 1-3-4-3) con 2 centrocampisti centrali e 2 esterni.

IL CENTROCAMPISTA CENTRALE DI DESTRA (SINISTRA) DEVE AVERE:

buona visione di gioco;
velocità di proiezione cognitiva dello spazio;
una lettura anticipata delle situazioni e velocità nelle scelte di gioco;
motivazioni intrinseca da vero regista;
trasmettere fiducia e serenità alla squadra;
capacità di ruolo (allenatore in campo);
intelligenza calcistica;
sensibilità (precisione) nei passaggi sul corto e sul lungo, in ampiezza e profondità;
capacità di accorciare la squadra nelle varie fasi di gioco;
capacità di dettare il ritmo alla propria squadra e alla partita;
buon dribbling;
verticalizzazione della giocata (filtrante)

IL CENTROCAMPISTA CENTRALE DI SINISTRA (DESTRA) DEVE AVERE:

corsa e dinamismo;
buona resistenza aerobica;
sano agonismo;
tempi di inserimento;
arrivare alla finalizzazione (tiro) e fare gol;
fornire sostego agli attaccanti nelle varie fasi di gioco;
buone capacità nel gioco di testa;
giocare scaglionato (più avanti) rispetto al centrocampista centrale compagno di reparto;
corrtetti tempi di pressione sul portatore di palla avversario;
velocità di proiezione cognitiva dello spazio;
una lettura anticipata delle scelte dell’avversario;
buon dribbling;
intelligenza calcistica

Sulla base di quanto riportato e a seconda della rosa di calciatori che hanno a disposizione, gli allenatori potranno utilizzare diverse combinazioni per i due centrocampisti centrali.

I DUE ESTERNI DI CENTROCAMPO A LORO VOLTA DEVONO:

essere bravi nelle varie fasi di gioco;
avere ottime capacità nell’1>1 sugli esterni;
abbinare alla velocità di corsa una buona tecnica utile per il tiro in porta a fini realizzativi e guida guidare la palla in velocità per arrivare al cross;
tempi di inserimento giusti;
attaccare la profondità dietro la linea difensiva avversaria;
giocare in ampiezza per attaccare la linea difensiva avversaria;
attaccare lo spazio (area di rigore) dalla parte opposta rispetto alla palla;
buona tenuta atletica;
buona resistenza e forza fisica;
movimenti ad inganno sull’avversario diretto (contromovimenti e cambi di direzioni frequenti);
scalare sulla propria linea difensiva in fase di non possesso palla;
velocità di proiezione cognitiva dello spazio;
una lettura anticipata delle scelte dell’avversario;
prendere tempo e posizione dietro la linea di centrocampo avversaria per ricevere palla e orientarsi per la successiva giocata in avanti;
qualità nelle giocate e nei movimenti senza palla (superiorità numerica tramite inserimenti e sovrapposizioni);
sensibilità (precisione) nei passaggi;
qualità nel dosare forza, precisione e un corretto uso della parte anatomica del piede (interno collo piede) per eludere l’intervento dei difendenti sul cross;
efficacia esecutiva nel saltare l’avversario in fascia e creare superiorità numerica esterna.

Nella strategia adottata dell’allenatore si assiste all’utilizzo di calciatori esterni in un centrocampo a 4 che giocano a “piedi invertiti” (il destro naturale che gioca a sinistra e viceversa): questa soluzione consente al calciatore di “rientrare” dall’esterno verso l’interno del campo e utilizzare il proprio piede dominante per finalizzare l’azione con un tiro in porta. I calciatori che fanno del dribbling e della velocità il proprio “marchio di fabbrica” sono tra i calciatori più utilizzati per giocare a piedi invertiti.

IL CENTROCAMPO A 3 INTERPRETI

È tipico del modulo di gioco 1-4-3-3. A livello spaziale la zona del campo da coprire, rispetto ad un centrocampo a 4, é più ampia, per cui i 3 giocatori devono essere bravi a gestire correttamente lo spazio centrale e laterale con movimenti di reparto adeguati alla situazione di gioco. Il centrocampista centrale (vertice basso) gioca davanti alla difesa mentre i due interni di centrocampo formano con esso un triangolo.

IL CENTROCAMPISTA BASSO (REGISTA) DEVE:

essere leader del gruppo e riferimento per la squadra;
trasmettere fiducia e tranquillità ai compagni;
essere un allenatore in campo, comunica con efficacia con i compagni (personalità dominante) facendosi ascoltare dal gruppo;
avere un’ottima resistenza aerobica;
chiamare il pressing;
controllare e richiamare i due compagni di reparto;
scalare lateralmente verso la zona della palla in fase di non possesso;
accorciare in avanti e in collaborazione con il reparto difensivo e di centrocampo;
avere una buona tecnica;
essere bravo a vedere la giocata sul corto, sul lungo, in ampiezza o profonditá;
avere una lettura anticipata delle situazioni e velocità nelle scelte di gioco (intelligenza tattica);
trasformare l’azione difensiva in offensiva (transizione positiva);
ottimo tiro e precisione nei passaggi;
mantenere la posizione in campo e supportare i difensori senza schiacciarsi troppo con la linea difensiva in fase di non possesso palla.

IDUE INTERNI DI CENTROCAMPO DEVONO:

avere una buona personalità, intelligenza tattica e dare equilibrio al reparto;
farsi ascoltare dal gruppo ed essere di supporto alla leadership del regista;
avere buona resistenza aerobica e anaerobica;
essere dinamici;
velocità di proiezione cognitiva dello spazio;
avere una buona/ottima espressione di forza;
avere buone capacità di tiro;
avere buone capacità tecniche;
possedere un buon dribbling;
avere un buon colpo di testa;
avere buone capacità realizzative;
recuperare palloni tramite contrasto diretto;
anticipare le scelte avversarie;
aiutare e supportare i reparti e il regista ponendosi nelle condizioni migliori per dare sostegno;
essere bravi ad inserirsi, chiudendo l’azione dalla parte opposta allo sviluppo dell’azione;
allargarsi sugli esterni per dare ampiezza alla manovra in fase di possesso palla ma anche per togliere tempo e spazio di giocata all’avversario in fase di non possesso palla.

Ogni allenatore nella scelta del modulo di gioco dovrebbe tener conto della rosa dei calciatori che ha a disposizione, ciò è indispensabile per dar seguito alle proprie idee mantenendo al tempo stesso l’equilibrio necessario per ottenere un risultato positivo. Nel caso di un centrocampo a 3 si possono verificare queste combinazioni:

  1. il centrocampista centrale (regista), un interno “tecnico” e l’altro con “corsa”;
  2. il centrocampista centrale (regista) e 2 interni “tecnici”;
  3. il centrocampista centrale (regista) e 2 interni con “corsa”.

CONSIDERAZIONI GENERALI

Dall’analisi di quanto esposto si evince che l’interprete di centrocampo, nei vari sistemi di gioco, deve possedere caratteristiche che vanno a toccare la sfera COGNITIVA, FISICA, TECNICA E TATTICA.  Va da se che nel prossimo futuro serviranno centrocampisti “di corsa” e gamba, INTENSI E DINAMICI con una STRUTTURA FISICA FORTE a cui sarà richiesto di TRANSARE VELOCEMENTE. Gli esterni di centrocampo dovranno occupare intelligentemente gli spazi per attaccare sia in profondità che in ampiezza per rompere velocemente gli equilibri della partita.

Il continuo processo di miglioramento della metodologia di allenamento e il continuo evolversi delle conoscenze didattiche a tutti i livelli porteranno, in futuro, cambiamenti ancor più rapidi e totalizzanti di quelli visti negli ultimi 10 anni. Lo stato attuale ci indica infatti un CALCIO PIÙ VELOCE, INTENSO E AGONISTICO dove i calciatori sono chiamati ad un rapido adattamento che, purtroppo, non sempre é sinonimo di qualità.

CENTROCAMPISTA MODERNO, GIOVANI CALCIATORI e TALENTO

Nelle partite osservate di giovani calciatori “selezionati” e appartenenti alle leghe professionistiche si può notare, purtroppo, una tendenza all’esasperazione sul piano fisico a discapito della tecnica e della qualità di gioco dove anche l’ORDINE TATTICO MINIMALE richiamato dal modulo applicato, viene a mancare. Non è infrequente assistere a partite di settore giovanile tra squadre “di livello” dove gli interpreti tutti, in particolare quelli di centrocampo, NON garantiscono qualità nella giocata.

Ad una più attenta osservazione si rileva una mancanza degli equilibri necessari per far si che le 4 caratteristiche fondamentali (fisico-atletica, tecnica, tattica e cognitiva) siano in ARMONIA TRA LORO a garanzia della performance e dello spettacolo. Secondo il mio modesto parere le società evolute e gli allenatori competenti dovrebbero, in particolar modo nei settori giovanili, lavorare per ARMONIZZARE le componenti principali sopra citate così da INNALZARE IL LIVELLO PRESTATIVO di ogni singolo calciatore e, conseguentemente, della squadra. Alla luce di queste considerazioni, anche nello Scouting, chi osserva ha delle difficoltà oggettive ad individuare il calciatore di prospettiva “diluito nel gruppo” e spesso “non in luce” come dovrebbe essere. Credo, infatti, che non sia vero che in Italia non ci sono più talenti ma, piuttosto, mancano le condizioni ideali perché il talento, una volta selezionato, sia ATTIVATO ai fini di una crescita costante e foriera di soddisfazioni professionali…, per tutti!  

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